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MAPIZIO75
00mercoledì 11 settembre 2013 10:44
Un saluto al forum Alcuni quesiti sulla mia Amazzone fronte gialla
Un saluto a tutti mi chiamo Patrizio e ho un Amazzone fronte gialla ( YAGO) di 6 mesi imbeccato da me da 4 mesi a tutt'oggi la mattina fa ancora colazione con il biberon visto che a me nn costa nulla penso di continuare finche Yago vorrà .
Ho una serie di domande alle quali cerco risposte o consigli da chi ha sicuramente più esperienza di me .Vi ringrazio anticipatamente per consigli e aiuti
Inizio con il dirvi che gode di ottima salute molto vivace è gia un gran parlatore e pagliaccio peril omento sta in una gabbia di 60x60x80
sto facendomi costruire una voliera di 1,5mt x 1 mt x 70 cm spero basti viene alimentato con biberon la mattina 40 ml gli metto tutte le mattine frutta fresca (non gradisce molto purtroppo ma io insisto ) e verdura (la ama) il pomeriggio gli riempio la ciotola con estrusi
E' normale che sia ancora molto diffidente anche cercando di avvcinarlo sia con leccornie alimentari e giochi nuovi?

Non vuole saperne di salire sulla mano. Mi becca delicatamente le dita mangia dalle mia mani ma più di questo non fa.

Vorrei farlo stare sul trespolo ma ho una gran paura che voli via .Consigli su come abituarlo?

Posso provare a farlo volare in uno spazio chiuso ?Pensavo di fare le prove in garage molto ampio e senza vie di fuga una volta chiuso quali accorteze devo prendere?

grazie a Chiunque leggendo questo poema voglia condividere con me le proprie esperienze e consigli
kiwitan
00mercoledì 11 settembre 2013 11:42
ciao Benvenuto! anche io ho un amazzone, fronte azzurra però! [SM=g27817]

la gabbia attuale è davvero piccolissima per un amazzone, hai fatto benissimo a fargliene fare una più adatta! :si

perché hai paura che voli dal trespolo? sicuramente fermo fisso li mai ci starà, ma se glielo allestisci bene con qualche gioco o ramo fresco da scorticare può imparare ad apprezzarlo. comunque per casa volerà se esce. a 6 mesi dovrebbe anche imparare a volare e calibrare gli spazi.

non ho capito bene come gestisci la tua amazzone... ora lo fai uscire dalla gabbia? o resta sempre dentro? da quanto tempo vive con te? a che età lo hai preso?
io lo farei uscire, gli lasci aperta la gabbia senza forzarlo a uscire o a salire sulle mani, quando se la sente esce. gli prepari un trespolo e lasci che prenda confidenza con te e con l'ambiente. se hai paura di non riuscire a farlo rientrare non dargli da mangiare fuori dalla gabbia, così quando avrà fame entrerà da solo.

puoi farlo volare in qualsiasi spazio chiuso, ora non è in casa? io inizierei a farlo uscire e volare in una stanza che già conosce piuttosto che in una nuova.

MAPIZIO75
00mercoledì 11 settembre 2013 12:44
Ciao Kiwitan
grazie x la risposta.
Purtroppo la mia compagna nn sopporta l odore del pappagallo in casa
quindi la voliera la posizionero in terrazzo Yago passera la maggior parte del tempo anche perché il terrazzo lo viviamo come la stanza principale di casa ho paura a farlo stare sul trespolo xche 2 volte e partito in volo centrando in pieno due muri e rimanendo alquanto scosso senza ferirsi fortunatamente. Vive con noi da meta maggio aveva appena 2 mesi e nn c'e' verso di farlo salire sulla mano nn ne vuole sapere.
pappagalli
00mercoledì 11 settembre 2013 13:33
Ciao e benvenuto,

non saro' molto diplomatica come altri ...


Un’amazzone a 6 mesi che ancora non ha imparato volare ed approciarsi a voi quando dite che è stata alimentata direttamente da voi, non fa che rafforzare sempre la mia idea sull’allevamento a mano, e sull’improvvisarsi allevatori.
Lungi da me darvi colpe, probabilmente è piû l’allevatore o negoziante ad averne.

Il vostro pappagallo non ha imparato ad rapportarsi con voi, per il motivo che non è stata adeguatamente cresciuta e seguita dal punto di vista psicofisico.

Ora, è come avere un’amazzone di 2-3 mesi.
Pertanto dovrete riprendere l’addomesticamento progressivo.
Le dita già da piccola delle mani, non doveva né deve stringere o usarle come gioco.

Attualmente pero’ non ho capito neppure io come la gestite.
Se la tenete all’esterno sola, esce quando ? Quando siete in casa oppure il terrazzo è chiuso ?
Non funziona questo sistema, per interagire con voi deve uscire e deve poterlo fare in uno spazio adatto (chiuso e protetto).

L’odore persisterà sempre , il pappagallo ha un’odore caratteristico , soprattutto le amazzoni. Potete un po’ escogitare di „eliminarlo“ usando un purificatore d’aria per interni.

Altro ? Personalmente lascerei che il pappagallo nel vostro caso abbia un compagno e vivano in coppia tranquillamente in voliera. Senza forzature, ma questo anche esonerando che con voi abbia un rapporto più fiducioso (o per meglio dire che si faccia accarezzare o prendere o gestire).

- La tua compagna oltre a non sopportare l’odore, interagisce con il pappagallo ?
- Quante ore esce e dove sta quando è all’esterno della gabbia ?
- Se prevedete l’esterno una voliera di metterlo , dovrete pensare per l’inverno come poi fare (coperture, ecc)

Ciao
MAPIZIO75
00mercoledì 18 settembre 2013 23:54
si fanno progressi
Sono riuscito a trovare un compromesso x portare Yago in casa e farlo vivere con noi x farlo sentire e sentirlo come membro attivo della famiglia a tutti gli effetti . Messo fuori dalla gabbia sembra molto più docile mi è addirittura salito in testa anche se ancora timoroso pero mi sembra faccia progressi molto velocemente.Volevo un paio di consigli
posso farlo stare sempre sul trespolo in casa ho devo sempre prevedere una gabbia

quando sta sul trespolo solo in casa mi è stata consigliata la catenella ( come deve esssere in commercio nnn ne ho trovate)

che ne pensate della pettorina x farlo volare?
Grazie
pappagalli
00giovedì 19 settembre 2013 00:19
Ciao,

sono felice partecipi attivamente alla vostra vita famigliare.
Un passo alla volta...
Si la gabbia serve sempre dove chiuderlo la notte o i momenti in cui voi non siete in casa sotto la vostra sorveglianza.

I pappagalli non vanno MAI legati alla catenella e al trespolo !
Se non vuoi perdere tutto il lavoro che stai svolgendo ora, è l'ultima cosa da fare.
Gli uccelli hanno ossa "cave" e pertanto se spiccasse il volo all'improvviso te lo troveresti appeso a una zampa a testa in giu , e viste le ossa delicate, pure rotta o fratturata la zampa.

Altro pericolo è che muovendosi su sé stesso e il trespolo, rimanga incastrato o peggio, (ed è successo) strangolato.

La pettorina serve per farli abituare poi stare all'esterno sempre sotto nostra supervisione, non per legare il pappagallo.
Inoltre prima di arrivare a questo dovreste poterlo gestire senza timore.


Iniziate per gradi:
Addomesticare un pappagallo nel modo corretto per la convivenza

Ciao



MAPIZIO75
00sabato 5 ottobre 2013 23:26
ulteriori aggiornamenti
grazie x i vostri consigli volevo aggiornarvi su come procede con Yago
da quando abbiamo spostato la gabbia dentro casa abbiamo molto piu possibilita di interaggire sia noi con luiche viceversa esce solo dalla gabbia la gira in largo elungo sull esterno si lascia avvicinare e quando gli si porge la guancia da delle beccate molto soft come "baci" penso siano gesti di affetto piu di li nn va'. Prende da mangiare dalle mani di tutti i componenti della famiglia la piccola di 2 anni compresa. si fa lavare senza problemi con lo spruzzino con acqua tiepida e aceto spiegando le ali al massimo della loro estensione (spero la cosa gli faccia piacere cosi sembra) poi si fa tamponare con un asciugametto quando provo invece a pulirlo con i fazzolettini umidi (dopo avergli dato il biberon la mattina) come li vede urla come un pazzo.
Quando lo porto fuori si fa mettere la pettorina senza grossi problemi forse ha capito che si esce... Pero senza pettorina non riesco a farlo stare tranquillo sulle mie mani braccia spalle o testa mentre con la pettorina sembra essere molto piu mansueto è normale secondo voi?
ha 7 mesi quasi gia parlicchia si chiama da solo chiama mamma papa pappa fa poi dei monologhi nella sua linga saluta a suo modo quando rientriamo da casa e quando siamo a casa enn ci vede imita a perfezione il pianto di mia figlia e nn vi dico quando la bimba piange lui "piange con lei" vi lascio immagginare.
grazie in anticipo per consigli e rimproveri Patrizio e Yago
pappagalli
00domenica 6 ottobre 2013 00:19
Re: ulteriori aggiornamenti
Ri-Ciao :)


bene, allora posso partire con i rimproveri :sorridente
Da una parte alcuni passi sono stati effettuati in modo migliore, altri non sono stati fatti o in modo peggiore.

Prima di tutto vi consiglio caldamente di evitare troppo i contatti : becco-guancia, becco-labbra, ecc. Questo perché è pur sempre un animale e basta poco perché la cosa diventi pericolosa.

Perché lavate con acqua ed ...aceto ?! Assolutamente no, usate solo acqua tiepida od ev. aggiunta di prodotti delicati e neutri come l'aloe. Ma null'altro.

Evita di usare fazzolettini umidi dopo che lo alimenti a mano se questo lo terrorizza. Cerca un espediente, magari gli dai qualcosa di ghiotto mentre lo pulisci, o cambia genere di salviettina (odore, colore o altro possono disturbarlo).

Con la pettorina sta tranquillo perché non ha scelta. In casa libera ha possibilità di fare quello che ritiene più corretto e se non vuole essere toccata, lo evita.
Internamente dovete lavorare sul "step" cioè farla venire sulla vostra mano, ridiscendere, risalire e così via, passo dopo passo dovete fare gli esercizi primari come "sali, scendi" ecc.

Per il resto mi sembra che comunque piano piano avete già fatto dei progressi. Fate solo attenzione con la bambina di 2 anni, di rapportare nel momento giusto. Non è il pappagallo a doversi solo abituare ad interagire e comprendere voi, ma anche l'opposto !
E basta poco per ottenere una reazione non voluta.

Nel sito web comunque come già detto troverai altri articoli che ti potranno aiutare comportamento, al problema beccate, ecc. e seguire i vari passi, inoltre iniziate dal ABC treaning (addomesticamento) e le sue prime fasi .



I Metodi Migliori per Insegnare agli Animali



Di Susan G. Friedman

Susan G. Friedman, Ph.D., è professoressa di psicologia alla Utah State University. Nel corso dell’ultimo decennio, ha contribuito all’introduzione dei metodi scientifici e degli standard etici dell’Analisi Comportamentale Applicata al comportamento animale.Susan insegna due corsi on-line, uno per veterinari ed altri professionisti zoologici, e un altro per i proprietari di animali; inoltre presenta dei seminari in molti paesi su diverse specie di animali.I suoi articoli sono presenti sul web in 10 lingue diverse.

Nascosti nel termine PARROT si trovano i cinque principi centrali per una gestione del comportamento umana ed efficace: Potere, Approssimazioni, Rinforzo, Ripetizione, Comportamento Osservabile e Opportunità di Insegnamento. Questi principi sono importanti per lavorare con tutte le specie di animali. La comprensione di ognuno di questi principi e l’organizzazione dell’ambiente per rifletterli, fornisce agli animali la migliore possibilità di ottenere un comportamento salutare e di mantenere per tutta la vita dei buoni rapporti con i loro proprietari.

Il Potere di controllare le proprie conseguenze è essenziale per un comportamento salutare. Il comportamento è uno strumento, un meccanismo evoluto che consente agli animali di modificare il proprio ambiente in modo che abbia valore personale. Le ricerche indicano che il conrollo delle conseguenze è anche associato al benessere emotivo, anche nei neonati umani di tre mesi. Gli animali, appartenenti a decine di specie, hanno dimostrato il fenomeno di ‘cotrafreeloading’ (il comportamento nel quale un animale sceglie di lavorare per ottenere il cibo, anche quando può ottenere lo stesso cibo senza alcuno sforzo): scelgono di lavorare per ottenere delle conseguenze che per loro hanno un valore, piuttosto che il ‘freeloading’ (ottenerle senza alcuno sforzo), ossia un rinforzo contingente alla conseguenza invece di un rinforzo non-contingente.

Perciò, un modo per dare controllo agli animali è quello di ideare degli ambienti più complessi, ricchi di scelte, problemi da risolvere e attività con uno scopo, che vanno da comportamenti specie-spefici (per esempio, il foraggiamento) a comportamenti nuovi (per esempio, giocare a pallacanestro).

Il potere di dire no, è forse la libertà più sottovalutata nelle vite degli animali da compagnia. E’ la libertà di usare un comportamento per sfuggire a degli eventi percepiti come avversivi per l’individuo. Bloccare le risposte di agisce contro la sua natura di comportarsi per ottenere una conseguenza. Se il blocco delle risposte persistono, gli animali possono imparare che il loro comportamento è inefficace. Questo può provocare un senso di impotenza appreso, depressione, deficit di apprendimento, problemi emotivi e anche la soppressione dell’attività immunitaria.

Possiamo dare agli animali da compagnia il potere di dire no assicurando loro , ogni volta che sia possibile una via di fuga per allontanarsi dalle mani che si impongono, dalle persone e dagli oggetti che non conoscono. Per esempio, un posatoio a forma di ‘T’ di 15 cm usato per l’addestramento, limita la possibilità di fuga di un pappagallo, mentre un posatoio di 90 cm (con il proprietario o l’addestratore posizionato ad un’estremità del posatoio) permette all’animale di esprimere la sua scelta di allontanarsi. Questa strategia potrebbe sembrare controproducente a coloro che sperano di stabilire un rapporto stretto con i loro animali; tuttavia, il rapporto apparente che deriva da un’interazione forzata è solo un’illusione.

I veri rapporti sono il risultato di scelte e di una prevalenza di interazioni mutualmente rinforzanti, non della forza.

L’obiettivo è quello di fornire agli animali la scelta di avvicinarsi alle persone, ciò si può ottenere seguendo questi principi.

Approssimazioni La chiave per insegnare nuovi comportamenti è quella di rinforzare le approssimazioni verso l’obiettivo finale. Spesso, molte persone si aspettano che gli animali esibiscano istantaneamente dei comportamenti completi. Per esempio, molti proprietari si aspettano che un pappagallo svolga l’intero comportamento di salire sulla mano solo perché loro (o chiunque altro) gli porgono la mano.

Quando gli animali non soddisfano queste aspettative, molti ricorrono troppo spesso alla coercizione, come bloccare il pappagallo in un angolo per farlo salire sulla mano. La coercizione può provocare dei ritiri consistenti dal conto fiduciario, che potrebbe essere difficile recuperare.

Gli animali tendono ad imparare meglio quando vengono rinforzati per delle risposte minori e approssimative che li avvicinano all’obiettivo finale. Questa procedura, viene chiamata il rinforzo differenziale di approssimazioni successive, o ‘shaping’. E’ lo strumento più preciso tra quelli disponibili a un’insegnante. Per illustrarlo, il comportamento completo di un pappagallo che sale sulla mano può essere diviso nelle seguenti approssimazioni:

• Guardare la mano

• Protendersi verso la mano

• Sollevare un piede verso la mano

• Fare un passo verso la mano

• Fare diversi passi verso la mano

• Camminare vicino alla mano

• Toccare la mano con un piede

• Poggiare un piede sulla mano

• Spostare il peso sul piede poggiato sulla mano

• Poggiare l’altro piede sulla mano

Dopo aver descritto, in termini osservabili e misurabili, il comportamento completo che si vuole ottenere, lo shaping inizia rinforzando l’approssimazione più vicina che il pappagallo già esibisce (per esempio, guardare la mano). E’ il rinforzo tempestivo che farà ripetere all’animale il comportamento. Quando la prima approssimazione verrà esibita senza esitazioni, si rinforza solo l’approssimazione più vicina nella sequenza (per es. allungarsi verso al mano).

La variazione naturale delle risposte produce l’approssimazione successiva e più vicina (per es., guardare, allungandosi leggermente). Con il progredire dell’addestramento, da una approssimazione all’altra, le risposte rinforzate diventano progressivamente più simili al comportamento finale.

Lo shaping richiede degli osservatori acuti, con una grande abilità di coordinazione, per notare la piccola variazione nelle risposte che possono portare al comportamento finale, e cogliere quella approssimazione rinforzandola tempestivamente Se l’alunno (o l’insegnante) ha delle difficoltà per procedere da un’approssimazione all’altra, è preferibile tornare indietro all’ultima approssimazione riuscita, piuttosto che negare il rinforzo al punto da generare frustrazione nell’animale. Il modo più efficace per generare lo slancio necessario per procederei senza intoppi da un’approssimazione all’altra, è quello di rinforzare piccole approssimazioni evitando di soffermarsi troppo a lungo su una stessa approssimazione (in quanto riduce il miglioramento delle rispostenel corso delle ripetizioni), usare dei rinforzi forti, e comunicare più chiaramente i criteri di risposta desiderati attraverso il rinforzo tempestivo e consistente

Il Rinforzo

Il rinforzo delle conseguenze è un’informazione essenziale (feedback) su come comportarsi in futuro. Il rinforzo positivo non è manipolazione né i rinforzi sono adescamenti . Il rinforzo positivo è il processo naturale secondo il quale un comportamento viene mantenuto o aumentato dalle conseguenze. L’apprendimento è il processo del cambiamento del comportamento in base alle esperienze. Questa flessibilità inerente ad apprendere, è sicuramente uno dei meccanismi di sopravvivenza più straordinari del mondo animale.

Il criterio con il quale vene fornito il rinforzo, è importante. Per essere efficace, il rinforzo dovrebbe essere fornito contingentemente (cioè, solo se si manifesta il comportamento), e contiguamente (cioè, subito dopo la manifestazione del comportamento).

Il rinforzo continuo (con un rapporto 1:1 tra il comportamento e il rinforzo) è il migliore per insegnare i nuovi comportamenti, perché comunica chiaramente la contingenza: se si manifesta il Comportamento X, allora il Rinforzo Y Il rinforzo intermittente (con un rapporto tra l’1.1 e il 1:0) genera persistenza, ossia un comportamento che, in assenza di rinforzo, prosegue prima di ridursi inevitabilmente (estinguersi). E’ molto probabile che alla base di ogni comportamento problematico vi sia un criterio di rinforzo intermittente che provoca la sua persistenza.

Possiamo ridurre i comportamenti problematici senza ricorrere alle punizioni applicando la ‘Matching law’ che stabilisce che i le ripetizioni di un determinato comportamento tendono a coincidere con i relativi rinforzi prodotti da quel comportamento. Questo significa che possiamo aumentare i comportamenti desiderati e ridurre i comportamenti problematici, offrendo più rinforzi ai comportamenti alternativi desiderati. Quando l’ambiente viene allestito affinché i comportamenti desiderato siano allo stesso tempo più facili per essere eseguiti e più rinforzanti dei comportamenti indesiderati, gli animali esibiscono naturalmente i comportamenti desiderati con una maggiore frequenza.

Un metodo collegabile, è quello di eliminare il rinforzo che mantiene un comportamento problematico (estinzione), e di fornire dei rinforzi consistenti (rinforzo positivo) per un comportamento alternativo appropriato. Questa doppia strategia si chiama rinforzo differenziale di comportamenti alternativi (DRA).

La procedura del DRA è generalmente più efficace e meno intrusiva della sola estinzione o della punizione.

Con la procedura del DRI, nel quale il comportamento alternativo che si vuole raggiungere è incompatibile con il comportamento problematico, i cambiamenti possono verificarsi ancora più rapidamente (per es., un pappagallo non può stare eretto e allo stesso tempo allungarsi per aggredire).

Quando si usa un rinforzo secondario (condizionato) per marcare l’istante nel quale si verifica il comportamento giusto (per es., un complimento, un click, o un fischio), fatelo seguire ogni volta e subito da un rinforzo supplementare (per es., un premio alimentare o una carezza). Questo doppio approccio (click+premio) manterrà la piena forza del rinforzo secondario. Fornire un rinforzo secondario per marcare il comportamento giusto senza associarlo consistentemente ad un altro rinforzo, indebolirà nel tempo del rinforzo secondario, risultando in un marker più debole.

Una volta che (Quando) un comportamento è stato acquisito, è spesso possibile, nonché positivo, passare gradualmente dai cosiddetti rinforzi artificiali (cioè i premi ideati per le sessioni di addestramento) a quelli naturali (cioè le conseguenze spontanee di un comportamento). Per esempio, insegnare a un pappagallo a salire sulla mano potrebbe inizialmente implicare il rinforzo delle approssimazioni usando dei rinforzi artificiali, come i semi di girasole. Con ogni ripetizione, sono disponibili anche i rinforzi che si verificano naturalmente, come le interazioni con il proprietario e lo spostamento dalla gabbia ad una nuova zona.

Queste conseguenze naturali possono mantenere nel tempo il comportamento di salire sulla mano, specialmente se i rinforzi artificiali vengono ridotti molto gradualmente. Quando si insegna un nuovo comportamento, i rinforzi artificiali andrebbero previsti solo a breve termine, e i rinforzi che si verificano naturalmente dovrebbero essere previsti per il lungo termine (vedi immagine in alto).

Ripetizione

Ripetizioni frequenti, svolte in condizioni diverse, stabiliscono un comportamento fluente e generalizzato. Il termine comportamento fluente descrive l’esibizione veloce e accurata di un comportamento. I comportamenti fluenti vengono svolti senza esitazione, in presenza del segnale (Cue) o delle condizioni appropriate. La generalizzazione è la misura in cui un comportamento si verifica in ambienti o situazioni diverse (cioè, la generalizzazione dello stimolo). Quando si tratta di comportamenti’da buon cittadino’, i comportamenti in grado di far restare gli animali nelle loro abitazioni, l’obiettivo sono i comportamenti fluenti e generalizzati. La ‘pratica positiva’ o “ positive practice” è lo strumento per raggiungere questo obiettivo. La ‘positive practice’ si riferisce all’alto numero delle ripetizioni che risultano in alto numero di rinforzi.

E’ facile sottovalutare quanta ‘positive practice’ è necessaria per stabilire un comportamento fluente in una determinata situazione e per generalizzare quel comportamento in ambienti e situazioni diversi.

Quando un animale non risponde a un segnale (Cue) o a una richiesta, le persone spesso si sentono frustrate, e insistono , “Conosce questo comportamento. Gliel’ho visto fare decine di volte!”

Gli insegnanti efficaci definiscono quello che un animale conosce osservando quello che fa.), ed interpretano i fallimenti di un animale nel rispondere ad una richiesta come necessità di svolgere più pratica positiva.

Potrebbero servire centinaia di ripetizioni rinforzate, in ambienti diversi, affinché un animale risponda correttamente ad un segnale (Cue) . Gli studi indicano che, generalmente, l’apprendimento procede con più successo quando la pratica viene distribuita in molte sessioni brevi, piuttosto che in sessioni meno frequenti e più lunghe. Perciò, la pratica positiva non prende necessariamente molto tempo. Alcune ripetizioni veloci al giorno possono stabilire e mantenere la fluidità del comportamento. Un effetto collaterale positivo di questo approccio, è il forte legame che si forma tra l’insegnante e l’allievo attraverso il gran numero di rinforzi associati alla pratica positiva.

Comportamento Osservabile

Per una comprensione oggettiva del comportamento, bisogna concentrarsi a descrivere comportamento osservabile e condizioni osservabili. Molte persone non considerano mai quanto le loro descrizioni dei comportamenti siano solo delle etichette che descrivono quello che un animale è, piuttosto che quello che fa. Vogliono un animale da compagnia che sia amichevole, docile, o dolce. Tuttavia, non possiamo insegnare agli animali cosa devono essere; ma piuttosto, gli insegniamo cosa fare in determinate condizioni. Per esempio, possiamo insegnare a un animale ad avvicinarsi alle persone, a rilassarsi quando viene toccato, e ad accettare il cibo dalla mano Se si osserva un animale esibire questi comportamenti, allora lo etichettiamo come amichevole.

Tra i professionisti, vi è la tendenza a descrivere il comportamento in termini di etichette diagnostiche, basate su degli ipotetici costrutti psicologici. In apparenza, questi costrutti ci dicono cosa ha un animale o cosa gli manca, come ansia, dominanza, o motivazione. Un costrutto è un concetto che viene dedotto dalle similarità nei fenomeni osservati, e usato per spiegare questi fenomeni. Tuttavia, i costrutti sono delle astrazioni per definizione, e le astrazioni non possono provocare i comportamenti.

Anche se i costrutti possono avere una funzione nell’elaborazione delle teorie, e riassumono convenientemente i comportamenti in un’unica parola, non contengono le informazioni specifiche delle quali abbiamo bisogno per una comprensione oggettiva dei comportamenti.

Le descrizioni comportamentali sono essenziali per risolvere i problemi comportamentali. Descrivere quello che un animale realmente fa è centrale per il livello di analisi del comportamento , per il livello al quale il comportamento osservabile e le condizioni osservabili agiscono gli uni sulle altre. Il livello di analisi del comportamento è un pezzo del puzzle del comportamento, senza il quale nessun rapporto sul comportamento è completo.

Opportunità d’Insegnamento

Considerate le opportunità d’insegnamento invece delle opportunità per punire: i comportamenti negativi derivano dalla mancanza di informazioni, motivazioni (rinforzi deboli), o della pratica. Un obiettivo importante (se non il più importante) sono le risposte degli animali alle nostre richieste perché essi posseggono le capacità e la motivazione di farlo, non perché devono farlo. Gli animali imparano qualcosa con tutte le loro singole interazioni con l’uomo, e quello che imparano influenza il modo nel quale si comporteranno in futuro . Non esiste un interruttore che spegne il processo di apprendimento. Perciò, è produttivo considerare ogni interazione con un animale come un’opportunità d’insegnamento. Invece di punire i comportamenti problematici, identificate cosa invece di quel comportamento dovrebbe fare l’animale e insegnateglielo.

Gli analisti comportamentali usano un detto: “il topo non ha mai torto”. Questa espressione vuole ricordarci che la responsabilità per il comportamento di un allievo ricade per la maggior parte sull’insegnante dell’allievo. Come ha scritto con molta eloquenza Kay Laurence, “Non si tratta di insegnare dei comportamenti straordinari, ma di insegnare il comportamento in modo straordinario.”

Conclusione

L’uso del comportamento per ottenere conseguenze desiderate fa parte della natura di tutti gli animali. Una volta data agli animali la possibilità di scegliere, gli si può insegnare a comportarsi positivamente modellando piccole approssimazioni (“Shaping”) che conducono all’obiettivo finale. Il rinforzo è lo strumento principe (migliore) dell insegnamento. Per utilizzarlo nel modo più efficace, i rinforzi positivi devono essere certi , rapidi e consistenti . Un numero alto di ripetizioni e di generalizzazioni pianificate, creano comportamenti fluidi e legami forti tra uomo e animale.

Per capire il comportamento, la nostra attenzione maggiore dovrà essere rivolta al comportamento osservabile, non a etichette vaghe o a costrutti intangibili. Siate sempre consapevoli che vengono scambiate informazioni in ogni interazione tra noi e gli animali; perciò, ogni interazione è un’opportunità d’insegnamento. La prossima volta che vi avvicinate a un animale, considerate con attenzione cosa vorreste che imparasse su di voi.

I principi rappresentati dalle lettere in P-A-R-R-O-T (Pappagallo in lingua inglese, ndt) sono fondamentali per facilitare la salute del comportamento e per stabilire dei rapporti a lungo termine e basati sulla fiducia, con i nostri animali.





Per qualsiasi dubbio, siamo qui.



Ciao

raven.89
00domenica 6 ottobre 2013 15:45
Quando lo porto fuori si fa mettere la pettorina senza grossi problemi forse ha capito che si esce... Pero senza pettorina non riesco a farlo stare tranquillo sulle mie mani braccia spalle o testa mentre con la pettorina sembra essere molto piu mansueto è normale secondo voi?
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Ciao e benvenuto
È normale che non stia mai fermo perché sono molto curiosi e attivi...
Fuori non portarla mai senza pettorina perché basta uno spavento o qualcos'altro e vola via.
Personalmente non sono favorevole per svezzamento prolungato però se dai ancora l'imbecco(biberon?!?) ti converrebbe farlo la sera prima di mandarla a dormire.Per motivazioni,visto che non condivido(xD)lascio magari che qualche altro utente ti spieghi meglio anche se,se non ricordo male, c'era una discussione su questo argomento.

L'alimentazione fornita qual'è?
MAPIZIO75
00domenica 6 ottobre 2013 23:34
Grazie Mara sia x i rimproveri che x tutto il resto ho letto la guida la rileggerò più volte e proverò senza frustrazioni e naturalmente vi terrò aggiornati.
Ciao Raven grazie x i consigli Yago mangia
vari tipi di verdura
La frutta nn la ama molto x i momento pare gradire solo uva le ho provate tutte ma ci si avvicina e le lascia li o le butta fuori dala ciotola
Estrusi
lo imbecco di mattina xche da solo ha rifiutato gli altri due pasti e la mattina come mi vede aspetta impaziente sul trespolo finchè non riceve la sua dose di pappa e non tocca altro cibo se nn dopo essere stato imbeccato.Il Vet. aviario mi ha detto di dargliela finche vorrà lui.Essendo il primo Pappagallo (quelli che ho avuto da piccolo nn li considero ) mi affido a quello che mi dicono l allevatore, il Vet,e (da quando mi sono iscritto al forum )agli utenti del Forum.

Ieri facendo un giro su YOU TUBE ho visto un video sui Pappi dove si parla della possibilità di applicare delle fascette sulle piume del pappagallo per limitarne il volo senza effettuare il taglio stesse.Qualcuno puo drmi delucidazioni in merito. Grazie
franz47
00lunedì 7 ottobre 2013 06:27
Le fascette? Personalmente le considero ancora peggio del taglio delle remiganti.

pappagalli
00lunedì 7 ottobre 2013 10:59
Perché limitarne il volo ?

Solo se vi è un motivo valido, o meglio validissimo altrimenti meglio evitare a priori.


Visto usi la pettorina per l'esterno meglio continui su questa strada.
MAPIZIO75
00lunedì 7 ottobre 2013 22:44
la mia era solo una curiosità (sulle fascette).
Mi è venuto in mente un altro quesito da porvi prima di fare cose sbagliate fino a che temperatura posso portare fuori Yago a fare voletti?O visto che sta in casa devo aspettare la primavera per nn fargli prendere sbalzi di temperatura.
Posso cambiare marca di estrusi senza troppi problemi questo lo chiedo perche di un altra marca ho trovato dei sacchi piu grandi e risparmierei un bel po.
Grazie













pappagalli
00lunedì 7 ottobre 2013 23:30
Re:
MAPIZIO75, 07.10.2013 22:44:

la mia era solo una curiosità (sulle fascette).
Mi è venuto in mente un altro quesito da porvi prima di fare cose sbagliate fino a che temperatura posso portare fuori Yago a fare voletti?O visto che sta in casa devo aspettare la primavera per nn fargli prendere sbalzi di temperatura.
Posso cambiare marca di estrusi senza troppi problemi questo lo chiedo perche di un altra marca ho trovato dei sacchi piu grandi e risparmierei un bel po.
Grazie




Ciao

il passaggio dell'alimentazione fallo graduale (mischiando se possibile) fino a lasciare solo l'estruso che userai.

Riguardo la temperatura, sarebbe meglio evitare sbalzi (soprattutto se improvvisi) tra interno ed esterno che superano i 5/7C° (esempio interno casa è 20°C - esterno è 16°C, non ci sono problemi; interno 20°C - esterno 10°C, meglio evitare).

Se non erro , chiedo cortesemente se fosse di rettificarmi.



Ciao




MAPIZIO75
00martedì 8 ottobre 2013 11:43
Grazie Mara
per gli estrusi proverò a cambiarli tra una marca e l'altra non dovrebbero esserci problemi (non faccio nomi perchè non so se posso)penso siamo tra le migliori. tra casa e fuori gia ci sono 8 gradi di differenza quindi mi sa che faremo poche passeggiate all'aria aperta speriamo arrivi presto la primavera. Volera per casa anche se non ha ampi spazi
raven.89
00martedì 8 ottobre 2013 18:38
quali sono le marche?

come si diceva prima considera un range di 5°circa di differenza.
MAPIZIO75
00martedì 8 ottobre 2013 19:34
Ciao Raven da quando lo sto svezzando su suggerimento dell'allevatore gli mischio PRETTY BIRD - HI PRO SPECIAL e ZUPREEM NATURAL MEDIUM/LARGE PARROT
quello che vorrei prendere ZUPREEM sia Natural che fruitt sempre mischiandoli

sonosempre ben accetti suggerimenti x altre mache
grazie
raven.89
00martedì 8 ottobre 2013 20:14
ciao,
gli zupreem sono rinomati...il pretty bird sinceramente non li conosco.
Io utilizzo Nutribird della versele e mi ci trovo molto bene.
pappagalli
00martedì 8 ottobre 2013 21:50
Penso la cosa migliore sia comparare gli ingredienti e i valori nutrizionali.

Inutile parlare di cosa meglio o peggio perché in questo caso si parla di marche ed onestamente preferisco lasciare queste cose ai veterinari o chi si occupa specificatamente.
MAPIZIO75
00martedì 8 ottobre 2013 22:40
Quando avevo il cane mi ero imparato a riconoscere la bonta di un mangime dalla composizione x ilPappagallo non saprei proprio cosa andare a guardare.Ma il miele o le marmellate (fatte in casa )posso mischiargliele con la frutta fresca visto che nn ne vuole sapere di mangiarla nn so piu cosa inventarmi.Succhi di frutta?
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