Tigre in cattività (zoo)

boal
00sabato 2 gennaio 2010 20:39
inquietante,
mi sono bastati due minuti di visione perchè mi venisse un'ansia tremenda...
chissà da quanto tempo questa povera tigre ripete all'infinito le azioni che si vedono nel video [SM=x113233]

|Artemisiah|
00sabato 2 gennaio 2010 21:14
Poverina... Che tristezza...
MAGGY na
00sabato 2 gennaio 2010 22:00
...poverina...trasmette nervosismo...ma in quale zoo si trova?
Steve93
00sabato 2 gennaio 2010 22:25
Che skifo...un animale così bello e maestoso ridotto all'esaurimento nervoso per un branco di cretini che la vogliono vedere da vicino.
parsifal74
00sabato 2 gennaio 2010 23:07
Scene viste e riviste purtroppo. Vedere un animale possente e bello ridotto così, solo per l'ingordigia visiva di visitatori, mette proprio tristezza.
wolverine83
00domenica 3 gennaio 2010 03:14
Mamma, avrà fatto il solco in terra ormai!
Che schifo è proprio la parola giusta...animali selvatici costretti in ambienti per loro ridotti con persona che le guardano perennemente...
Un'altra scena schifosa l'ho vista dal vivo allo zoo di Pistoia, tigri, leoni e pantere in gabbie con le grate...tutti li guardavano e loro ruggivano e mentre tutti dicevano "che versi da paura" io sentivo compassione e mi sembravano più lamenti che altri!Mai più in uno zoo in vita mia!
lordluse
00domenica 3 gennaio 2010 14:20
Forse non è il caso di esagerare con gli attacchi agli zoo... per diversi motivi.
1 - esistono zoo e zoo (se vi capita andate a vedere quello di Fonteviva a Verona). In alcuni la situazione è pessima per gli animali, in altri è ottimale. Sono anche convinto che il maltrattamento di certi animali (con gabbie inadeguate, sporcizia, etc..) dipenda non tanto da malvagità singola, quanto dall'assenza di fondi. Insomma piuttosto che addossare la croce ai gestori (non tutti dei santi è chiaro) io la imputerei ai politici ed ai vari intermediari.
2 - lo zoo, probabilmente, per il presente ed ancora di più per il futuro, è strumento di preservazione di certe specie. Pensate al futuro dei pappagalli: in via d'estinzione totale, probabilmente quando noi saremo vecchi saranno già scomparse diverse specie e fra un paio di generazioni neppure più esisteranno in natura. Solo attraverso zoo o similari queste specie (come ad es. anche le tigri) potranno essere vedute e conosciute dai posteri (pensate se avessero fatto uno zoo secoli fa con un dodo). Il che non è un male.
3 - Spesso gli zoo e similari sono anche strumenti per sviluppare una sensibilità in merito agli animali. So che può sembrare una vaccata, ma è vero. Mi posso ricordare la meraviglia con cui a 9 anni visitato lo zoo di Pistoia (che ora è in via di decadimento), vidi un'Ara rossa e mi entusiasmai ai pappagalli.
Ora è chiaro che come in tutte le cose della vita ci sono modi giusti e sbagliati. Se a me l'Ara mi fece quell'effetto, ad un bifolco qualunque (di cui l'Italia vanta un primato mondiale) sarebbe piaciuta di più impagliata o che una tigre come quella nel video piacerebbe più vederla in azione che a dormire, senza interessarsi allo stress o a nervosismi vari.
Le intenzioni negli zoo sono sostanzialmente giuste (far conoscere al mondo gli animali e sensibilizzare su di essi, contribuendo a manternerli con il denaro dei biglietti e dei gadget). Sono le persone comuni (tutti, nessuno escluso), come in tutto, che contribuiscono a pervertire quello che le persone eccezionali (pochi, con tanti esclusi) pensano ed elaborano.
VICARDAN80
00domenica 3 gennaio 2010 17:09
Il problema non sono gli zoo, ma il fatto che dentro ci siano gli animali. Lo zoo non ferisce nessuno, non crea problemi, anzi informa, fa conoscere gli animali (poi mi dirai Lordluse in che modo ha giovato agli animali il fatto che adesso ti piacciono i pappagalli) sensibilizza (??), da lavoro. Il problema è che uno zoo non è un museo della cere e fossero impagliate, povere bestie, soffrirebbero meno, una volta per sempre e poi lì per cent'anni a disposizione dei curiosi (perchè un naturalista, un amante degli animali e una persona sensibile ovunque vanno meno che allo zoo), il problema è che l'opportunità di vita di quegli animali, quella chance che viene data a ognuno al momento della nascita viene bruciata tra 4 mura, senza poter fare altro che aspettare che il tempo passi e le facce dei guardoni cambino. Credo che ridurli così non sia portare rispetto agli animali, se lo facessero a me mi lascerei morire
lordluse
00domenica 3 gennaio 2010 18:03
Nessun giovamento in termini concreti sembra derivare dal mio interesse per i pappagalli (se non magari che Paco, se non lo avessi preso, probabilmente sarebbe già crepato pieno di semi di girasole), però posso dire che se il mio caso fosse generalizzato ci sarebbero meno boccaloni che guardano agli animali come giocattolini.
Nascono privi della libertà? Beh, si. Brutta cosa? Eh si (anche se ci sarebbe da documentarsi se animali tenuti bene, ma senza libertà, stiano peggio o meglio dei loro confratelli).
Quindi cosa si fa? Fra 60 anni i pappagalli non esisteranno più in natura... quindi non li prendiamo negli zoo o negli allevamenti perchè li priviamo di libertà...
Quindi addio pappagalli. Se fra 100 (o 200 o 300) anni un naturalista, un animo sensibile o un estimatore volesse intraprederne l'analisi non potrebbe. Quindi si comincerebbe (come si fa ora con specie estinte) a dire: "ah, se ne avessero preservato qualche esemplare". Magari un domani la tecnologia metterebbe a disposizione metodi per ripristinarli in natura (che so, clonazione, ripristino dell'habitat..) e niente, per non averli voluti mettere in conservazione, i pappagalli finiti, kaput.
Stessa cosa per la tigre ed altrettante specie. Se non li si conserva come facciamo? Blocchiamo il progresso scatenato e facciamo un pogrom di tutti quelli che valorizzano solo i soldi? Sarebbe bello, ma non si può. Provate ad andare a dire alle Farc che se non la smettono di bruciare la foresta amazzonica per coltivare droga, i pappagalli si estingueranno o ai contadini cinesi di non uccidere le tigri perchè si mangiano il loro pollame.
Mi si dirà: "perchè allora metterli alla curiosità del popolo?". A parte la replica naturale "perchè metterli a disposizione dei pochi?", mi verrebbe da sottolineare che, siccome la gente se ne frega altamente dei propri simili, figurarsi di dei pappagalli e delle tigri. Anche il più grande naturalista penserebbe che per mantenere economicamente gli animali (questa è l'origine dello zoo) e preservarli l'unico mezzo sia ricorrere ai soldi del popolo di boccaloni.
Fermo restando, nella mia idea di giustezza degli zoo, che gli eccessi (purtroppo frequenti) di incuria, maltrammenti, circencerie sono da condannare. Sono un'applicazione pratica perversa di un'idea geniale.
VICARDAN80
00domenica 3 gennaio 2010 18:26
Le cause dell'estinzione dei pappagalli: bracconaggio, modificazione dell'habitat. Il bracconaggio principalmente per "ricorrere ai soldi del popolo di boccaloni", non quelli che li guardano, ma quelli che li vogliono in casa. Considerando che su 10 ne arriva vivo solo uno e poi se è fortunato (perchè non sono tutti qui sul forum i possessori di pappagalli, e credetemi c'è qualunque cosa in giro) vivrà solo qualche anno senza possibilità di riprodursi e quindi inutilmente ai fini della contiunuazione della specie, dicevo considerando che 10 su cento di quelli rapiti sono andati nelle case e o allevamenti/parchi, si, credo sia un buon modo per salvaguardare le speciue protette, praticamente distruggere una popolazione per costruirsi se e forse e chissà quando un microcosmo che la salvi [SM=x113210] . Il bracconaggio prevede anche l'uso di parti di animali per altri scopi, ma in quel caso l'animale non ha via di scampo.
L'altro vasto motivo dell'estinzione delle molte specie deriva dalla distruzione del loro habitat, o dalla modificazione di esso, dall'introduzione nei territori di animali in grado di uccidere e depredare nidi, fonti di cibo ecc ecc.
Credo che ci sia davvero poco di "utile", se di utilità parliamo, nella detenzione captiva di animali selvatici, soprattutto poichè si tratta di soggetti singoli oppure per il semplice fatto che a parte i pappagalli la maggior parte degli animali selvatici fatica davvero tanto per riprodursi in cattività, ma soprattutto perchè non ci si può salvare la coscienza con uno zoo mentre si ignora tutto ciò che di più utile e di sicura riuscita si potrebbe fare per salvare le specie a rischio.
Non dimentichiamoci che salvare una specie è solo un passo, perchè se poi questa specie non ha un ambiente idoneo dove vivere autonomamente sarà un salvataggio inutile non certamente finalizzato al mantenimento della biodiversità.
Poi diciamoci la verità, una riserva naturale è lontana anni luce da uno zoo e per quanto mi riguarda l'ecoturismo (fatto a modo ovviamente) è un'idea geniale, non gli zoo
birbababy
00domenica 3 gennaio 2010 18:42
Bisogna preservare il più possibile quello che è rimasto, si dovrebbe imparare dagli errori passati!!
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