Oltre alla regolarizzazione con la documentazione, per quanto riguarda alimentazione ecc , ti lascio questo utilissimo articolo.
LA TARTARUGA TERRESTRE COMUNE (Testudo Hermanni)
Origini : è l’unica tartaruga autoctona (Europa meridionale), cioè non introdotta dall’uomo, si tratta di una specie a rischio perché la sua distribuzione è mediterranea , più precisamente nord-mediterranea, per cui le coste europee costituiscono l’area di distribuzione di questo rettile..
Longevità : 40 anni o più
Caratteristiche anatomiche e comportamentali
La temperatura ideale della Testudo hermanni è di 20-30°C. Durante la primavera e l’autunno le testuggini amano riscaldarsi al sole; durante l’estate sono attive al mattino e nel tardo pomeriggio, nelle ore più calde si rifugiano in posti ombrosi.
Tra novembre e marzo vanno in letargo in buche scavate nel terreno La Testudo hermanni è caratterizzata da un carapace fortemente convesso, lungo in genere fino a 25 cm, di colore giallo o bruno con disegni neri.
Mantenimento e alimentazione
Le testuggini hanno un grande appetito. La loro dieta è ad alto contenuto di fibre, vitamine e minerali, ma basso contenuto di grassi e proteine, basata essenzialmente su foglie verdi. In libertà prediligono i teneri germogli delle più svariate piante selvatiche, fiori, frutta selvatica. In semilibertà si possono alimentare variando fra la grande scelta di frutta e verdura disponibile ovunque, ben lavate per eliminare ogni traccia di pesticidi. L'ideale sarebbe coltivare nel loro territorio qualche bella pianta di insalata, evitando accuratamente di usare diserbanti o veleni. Al contrario di quello che comunemente si crede, questi animali bevono, soprattutto dopo una pioggia oppure al risveglio dal letargo.
Le essenze erbacee consumate regolarmente dalle testuggini spaziano attraverso diverse famiglie, in particolare le Compositae, Leguminosae, Ranuncolaceae, Rubiaceae, Graminaceae. Esempio di piante molto comuni e bilanciate dal punto di vista nutritivo sono il tarassaco, la piantaggine e l’erba medica.
Frutti e bacche costituiscono una minima parte della loro dieta (non più del 10%), quindi si consiglia anche in cattività di non eccedere nel proporli. Si ritiene quindi che in natura le testuggini ingeriscano alimenti con un rapporto Calcio:Fosforo pari a 4-8:1 e che un limite massimo per la regolare assunzione di proteine animali sia il 7%
Attenzione! Non somministrare cibo per cani o gatti! Una dieta di questo tipo causa gravi problemi renali ed epatici. Per fornire il giusto apporto di vitamine e minerali si trovano in commercio numerosi preparati. Anche il latte ed i suoi derivati possono causare gravi problemi gastrici!
Riproduzione
Le testuggini sono animali molto attivi. Escono abitualmente al mattino e nel pomeriggio, nascondendosi nelle ore più calde del giorno sotto qualche cespuglio, al fresco. I maschi vagabondano, oltre che per cibarsi, anche per incontrare una compagna con cui accoppiarsi. Nel corteggiamento il maschio diventa più aggressivo, morde le zampe posteriori e batte sul carapace della femmina fino a che non riesce ad accoppiarsi, emettendo l'unico vocalizzo della sua vita. E' buona norma, in questo periodo, controllare saltuariamente la femmina per curare qualche eventuale lesione. Nel caso in cui convivano più esemplari, si potrebbe rendere necessario separare i maschi dalle femmine per evitare un corteggiamento troppo serrato.
Le femmine sottoposte continuamente da più maschi a questo trattamento, senza avere possibilità di fuga, mangiano di meno, producono uova con frequenza ridotta e sono più esposte alle infezioni. La maggior parte delle specie in condizioni naturali raggiunge la maturità sessuale intorno ai 15 anni. Alimentate in
cattività le testuggini diventano sessualmente attive anche molto prima, i maschi ad esempio possono accoppiarsi con successo già a 4 anni, le femmine qualche anno più tardi. Queste ultime preferiscono deporre le uova su piccoli cumuli di terra calda e soffice, scavando un buco con le zampe posteriori e sotterrandole ad una profondità di circa 8cm. Il periodo di incubazione dura da 8 a 12 settimane; i piccoli nati misurano circa 4cm, sono autonomi e assomigliano fin dall'inizio agli adulti. La temperatura di incubazione delle uova gioca un ruolo fondamentale per la determinazione del sesso dei piccoli, come anche il grado di umidità ed altri fattori. In linea di massima tra i 26 ed i 29,5°C i nati sono tutti maschi, tra i 30 ed i 31,5°C sono di sesso misto, tra i 32 ed i 34°C nascono tutte femmine, al di sotto dei 26°C gli embrioni muoiono nelle uova, al di sopra dei 34°C compaiono individui deformi. In assenza di adeguata temperatura o di un posto idoneo per deporre le uova, le femmine possono ritenerle: in questa occasione è opportuna una visita medica.
Il letargo nelle tartarughe
Marta Avanzi, Med. Vet.
I rettili sono animali ectotermi, dipendono cioè dalla temperatura ambientale per la regolazione della loro temperatura corporea. Quando la temperatura ambientale scende al di sotto di una certa soglia critica essi reagiscono andando in letargo. Il letargo viene indotto nelle tartarughe dei nostri climi dalla diminuzione della temperatura diurna e delle ore di luce. Il comportamento naturale in risposta a questi stimoli consiste nella diminuzione dell'attività e soprattutto nella sospensione dell'alimentazione, in preparazione al sonno invernale. Durante il letargo la bassa temperatura corporea fa sì che quasi tutti gli apparati del rettile, tra cui il sistema digerente e il sistema immunitario, smettano di funzionare. Infatti non devono mai essere lasciati andare in letargo animali ammalati o animali il cui sistema digestivo non è completamente vuoto.
Solo animali in condizioni fisiche ottimali, con sufficienti riserve di grasso accumulate durante la stagione calda, devono essere lasciati ibernare. Gli animali malati, debilitati o sottopeso non devono essere lasciati andare in letargo, ma vanno mantenuti al caldo per tutto l'inverno affinché possano essere alimentati e/o curati. Al momento del risveglio la tartaruga dispone di scarse riserve di grasso, di glicogeno (la forma in cui lo zucchero è accumulato nel fegato), di vitamine, ed è disidratato. Il numero di globuli bianchi e la glicemia sono bassi. Il peso dell'animale alla fine del periodo di letargo è importante e va misurato e confrontato con quello precedente il letargo. Se la temperatura durante il letargo è troppo elevata, sopra i 9°C, il livello metabolico dell’organismo risulta troppo alto e le riserve di grasso vengono consumate ad un ritmo eccessivo. In questo caso al risveglio l'animale sarà troppo magro, con potenziali complicazioni che vanno prontamente affrontate. La stessa cosa può accadere se durante l'inverno si verificano delle giornate più calde del normale, seguite da periodi di freddo. Alla fine del letargo la perdita di peso corporeo non dovrebbe superare il 10%. E' di importanza fondamentale che la tartaruga beva entro 24-48 ore dal risveglio, e questo viene favorito ponendola in un recipiente con un paio di centimetri di acqua (per un animale di taglia media). Se l'animale non assume acqua spontaneamente entro questo periodo si deve ricorrere alla somministrazione di liquidi con un sondino gastrico, da effettuarsi, almeno inizialmente, sotto controllo veterinario. La maggior parte degli animali ricomincia a mangiare entro una settimana dal risveglio; se ciò, indipendentemente da eventuali misure terapeutiche intraprese, non avviene, la prognosi è sfavorevole. Inizialmente le tartarughe sembrano preferire cibi succulenti, come frutta e pomodori, ma entro pochi giorni si deve fornire una dieta più equilibrata.
L'incapacità di riprendere ad alimentarsi entro i primi giorni dal risveglio viene definita anoressia post-ibernazione.
Aggiungo per info che anche in Svizzera è obbligatorio documento di ACQUISTO E CESSIONE e SOPRATTUTTO E' OBBLIGATORIO FARLE FARE IL LETARGO !