"Kaly"
00giovedì 5 aprile 2012 14:27
Ho pensato forse al motivo per il quale gli agapornis smettono di spiumare i piccoli se gli viene somministrata l’aspirina…
Anche se non sono esperto della specie, sò che nel periodo riproduttivo gli viene fornito il salice piangente; la corteccia di detta pianta contiene un composto analgesico noto come salicina; l’acido salicilico e l’acido acetilsalicilico sono stati poi derivati da salicina , e quest'ultimo è incluso come ingrediente principale dell’aspirina. Forse in cattività gli agapornis hanno bisogno di detta sostanza e la sua carenza provoca scompensi all’organismo. Fornendogli l’aspirina si regola il loro metabolismo e smettono con i comportamenti aberranti… sarà così???
.Carly.
00giovedì 5 aprile 2012 14:56
Io so che il salice piangente viene fornito come materiale per preparare il nido e non penso che si possa dare l'aspirina ai pappagalli...
"Kaly"
00giovedì 5 aprile 2012 15:19
Leggi la sessione "il veterinari risponde"...era una riflessione x Pablo (80).
.Carly.
00giovedì 5 aprile 2012 15:23
Re:
"Kaly", 05/04/2012 15.19:

Leggi la sessione "il veterinari risponde"...era una riflessione x Pablo (80).


Ho letto adesso e cito quello che ha detto il Dott.Peccati: "per aspirina non ho idea del perchè, dato che è antinfiammatorio e non è autodeplumazione."
Quindi non saprei se potrebbe essere utile... Comunque non bisognerebbe mai somministrare medicinali senza avere il parere di un medico veterinario!
"Kaly"
00giovedì 5 aprile 2012 15:49
Ma cosa centra??!! chi dice di dare l'aspirina..?? si cerca solo di capire perchè funzioni la sua somministrazione usando semplici capacità cognitive... E' un argomento interessante e che, a mio parere, merita un approfondimento.
.Carly.
00giovedì 5 aprile 2012 15:57
Re:
"Kaly", 05/04/2012 15.49:

Ma cosa centra??!! chi dice di dare l'aspirina..?? si cerca solo di capire perchè funzioni la sua somministrazione usando semplici capacità cognitive... E' un argomento interessante e che, a mio parere, merita un approfondimento.


Ah, scusami avevo capito male :) Anche a mio parere è un argomento che andrebbe approfondito per bene!
"Kaly"
00giovedì 5 aprile 2012 16:17
Scusa me..sono stato forse un po’ troppo aggressivo e non mi sono spiegato bene sin dall’inizio…
franz47
00giovedì 5 aprile 2012 16:30
Ti sei spiegato bene Kaly, è una cosa interessante che andrebbe approfondita, ma come? Come dice Pablo nella sua discussione con il vet, c'è chi la usa con successo, chi invece non ottiene alcun risultato contro la pica. L'ipotesi del salice è comunque interessante.

graziano(73)
00giovedì 5 aprile 2012 19:21
Il salice meglio il comune di quello piangente o l'olivo viene dato al momento della preparazione del nido sino la schiusa per regolare l'umidità, perché la masticazione stimola la riproduzione e può essere usato anche per cambiare materiale durante la crescita dei pullo, il salice masticato viene anche ingerito ma non tutti i soggetti fanno questo
Pablo(80)
00venerdì 6 aprile 2012 14:27
Le quantità di acido-acetilsalicilico contenuti nei rametti di salice sono del tutto irrilevanti per quanto riguarda la risoluzione del problema pica. Quello contenuto nelle aspirine è mooooolto sintetizzato.
Risponedendo a Kaly, alcuni casi di Pica "leggera", sono stati risolti continuando a fornire rametti per l'imbottitura dei nidi, non per il contenuto di acido acetilsalicico ma perchè i genitori che picavano, quando non impegnati nell'alimentazione dei piccoli erano soliti occupare il tempo a scortecciare i rametti e trasportarli nel nido, quindi impegnati in altre attività stimolanti e non a spiumare i piccoli.
omar(80)
00venerdì 6 aprile 2012 15:00
discussione mmmmmolto interessante! ......ascolto
Pablo(80)
00venerdì 6 aprile 2012 23:15
Nel vocabolario italiano la Pica o allotriofagia può colpire varie specie di animali ma soprattutto i bovini e gli uccelli.

Negli uccelli questa "patologia" intesa come Allotriofagia comprende sia l'Autodeplumazione (lesioni verso se stessi) che la Pica (termine comunemente usato dagli allevatori per identificare un comportamento lesionistico non verso se stessi ma verso altri soggetti, compagno/a o figli.

Per chi in parole povere non conoscesse la pica questa è una breve descrizione:

LA PICA

La pica chiamata anche "cannibalismo" è una malattia che spinge i soggetti a beccarsi a sangue da soli sino ad automutilarsi oppure a beccare gli altri. Nel periodo della riproduzione i nidiacei possono venire beccati ,mutilati e addirittura uccisi dai genitori affetti da questa patologia.

La PICA può essere dovuta

- a carenze dietetiche.
- a fatti tossici legati a infestazione parassitarie.
- Stress ambientale (ambiente o ricovero inadeguato)e/o sessuale (frustrazione). Molte volte capita che uno dei soggetti adulti tenda a picare i piccoli nel nido per la necessità di allontanarli ed affrontare una nuova deposizione.
- solitudine.
- imitazione. in quest'ultimo caso il beccaggio si limita solo al piumaggio.

Se si tratta di vizio,la pica si guarisce distogliendo l'attenzione dei volatili con arricchimenti ambientali, giochi o materiale da sminuzzare con l'isolamento più o meno prolungato e con un'alimentazione bilanciata. In alcuni casi è stato trovato giovamento nell'utilizzare sale marino grosso,quello usato in cucina, disciolto in acqua nella misura di grammi 15 per litro.

Se i pulli oltre a essere picati alle piume vengono feriti bisogna provvedere immediatamente all'allontanamento temporaneo del soggetto che pica (padre o madre) ricoverandolo in una gabbia a fianco a quella dei pulli. Se i soggetti che picano sono entrambi i genitori i pulli dovranno essere messi a balia (nel nido di un altra coppia che abbia già pulli della medesima età) oppure allevarli allo stecco perché in caso contrario vanno incontro a morte certa.

I soggetti invece che hanno dato prova di cannibalismo vanno esclusi dalla riproduzione, in quanto si ritiene che tale "vizio" verrà ripetuto in tutte le deposizioni.

Purtroppo, la recente "scoperta" dei pappagalli come pet implica alcuni errori di gestione in fase di riproduzione in quanto si tende a riprodurre i soggetti principalmente per attitudini estetiche a scapito di quelle caratteriali e a riprodurre soggetti si perfetti e coloratissimi, ma anche con tare comportamentali.

Questo non si è osservato con altri pet come i cani, che sono stati inizialmente selezionati ed allevati quelli che avevano un'indole più mansueta.(Crosta insegna!)

Personalissima riflessione! [SM=x113191]
Non sono documentati casi di pica in natura...Quindi ci si rifà alle cause sopra citate.

Pica = errore umano

Ritengo inoltre,che negli allevamenti "seri" quindi a scopo commerciale e di selezione per quanto riguarda l'alimentazione si sia arrivati ad un ottimo punto (alimentazione bilanciata con estrusi, pellettati o misto di semi, alimenti freschi, integrazioni varie. Ritengo però che non sia stato fatto e non si faccia altrettanto per l'alloggio e l'arricchimento ambientale.

Personale conclusione e come tale và presa
Casi di pica escluse le cause fisiche(es.parassiti)e le sopra citate cause per dieta non adeguatamente bilanciata, sono da imputare proprio ad una mancanza totale o parziale di ambienti adeguati.
Negli allevamenti le gabbie sono da 60 cm, da 90 da 120 cm, i nostri amici piumati sono costretti a procreare ed a vivere 24 ore su 24 con un nido (pieno), 2 posatoi, 1 beverino e un paio di mangiatoie...davvero un bel vivere!

Mi ritengo pienamente responsabile di quanto scritto sopra, mi scuso se ho scritto cose non esatte nella prima parte, se qualcuno vorrà correggermi ne sarò lieta, come lo sarò se qualcun'altro vorrà aggiungere commenti o ulteriore materiale.
Grazie Chiara






phoebe74
00mercoledì 11 aprile 2012 10:45
mi intrometto anchio nella discussione dato che da mesi ho un problema che non riesco a risolvere.

ho 4 inseparabili tutti allevati a mano.il più grande ha quasi 5 anni maschio,due sorelle allevate insieme di un anno e mezzo e ultimo di 9 mesi maschio.

vivono in una voliera da interno grande,ricca di giochi e un ambiente molto grande dove uscire per molte ore al giorno.alimentazione corretta di misto semi senza girasole,estrusi,frutta e verdura,semi e legumi cotti una volta a settimana,pastoncino secco.
bagno sempre a disposizione e docce all'aloe.ambiente luminoso con temperature e umidità corretta.estate in giardino a prendere il primo sole.

tutti vivaci che godono di salute,piumaggio bellissimo.un giorno accade questo:

mi accorgo che una delle sorelle mentre si pulisce sfregandosi l'uropigio vedo sangue già coagulato.subito il giorno dopo la porto dal vet aviare che diagnostica una uropigite prescrivendo farmaci antibiotici locali.ritorno ancora cambiando cura ma non risolvo il problema.lei si tocca spesso in quella zona riaprendo la ferita.

cosa curiosa che accade è che da qull'episodio dal veterinario lei cambia carattere diventa più paurosa e triste comincia a deplumarsi il collo.cosa ancora più curiosa,la sorella comincia a strapparle le piume della testa e della zona auricolare durante le normali azioni di pulizia e coccole che si fanno tra loro.

questa situazione dura già da sette mesi.ho provato uno spray antipica senza risultati.la sorelle non sente il gusto amarognolo.

ora ho messo la femmina deplumata con il maschio più vecchio in un'altra gabbia ma le sorelle si cercano...

qualcuno saprebbe darmi un'opinione della causa che ha scatenato tutto questo?dalla visita veterinaria dove la pappagallina è stata presa in mano per essere visitata e il vet ha strappato le penne dell'uropigio per poterla medicare.

grazie
Pablo(80)
00mercoledì 11 aprile 2012 14:52
Prova a sostituire lo spray anti pica con una soluzione di colluttorio (non faccio pubblicità: quello che fà bomba, spero tu capisca) diluito con acqua (50%colluttorio e 50% acqua). Generalmente il sig. Daniele Zoli riesce a risolvere il problema così.

Il fatto che si sia deplumata maggiormente dopo la visita veterinaria probabilmente le ha procurato un grosso trauma. La sorella che la depluma probabilmente è solo un fatto di emulazione.

Se si cercano è normale, probabilmente hanno formato coppia tra loro tanto più se dici che si fanno i grattini. Comunque continueranno a chiamarsi. Per riuscire a dividerle definitivamente dovresti, tenerle per un po' di settimane separare con un compagno, non devono ne vedersi, ne sentirsi. Per permetterle di affiarsi con i maschi. Anche se da come descrivi non sò se riuscirai a far questo.

Io ho avuto un analogo problema con un inseparabile che mi è stato dato da una ragazza che non lo voleva più dicendomi che era senza piume sul collo perchè sua sorella lo beccava, ma osservandolo ben bene mi sono resa conto che aveva acari e con una goccina di Frontlinecombo dietro la nuca si è risolto, ora le piumette stanno ricrescendo anche se ha sempre un po' la tendenza ad insistere con le pulizie attorno al collo ma in modo meno insistente ed energico di prima.

Purtroppo sono vizi che ci vuole tanto tempo a togliere, prova magari a cambiare posizioni dei giochini e delle mangiatoie all'interno della gabbia o a sostituire qualche gioco con qualcos'altro.

L'autodeplumazione è associata a momenti di relax e di noia quindi magari se sono impegnati nei momenti in cui sono dentro alla gabbia in relax, forse perde il vizio.
phoebe74
00mercoledì 11 aprile 2012 17:29
Re:
phoebe74, 11/04/2012 17.20:

ma il collirio diluito se viene nebulizzato negli occhi da problemi e se ingerito?chi è il signore menzionato?
adesso sto facendo docce con aloe diluito al 50% con acqua come suggeritomi dal vet aviare.

prima della visita veterinaria aveva un piumaggio bellissimo e non si era mai tolta una piuma così come la sorella non aveva mai manifestato comportamenti simili.non so se sia un disagio associato al problema della ghiandola dell'uropigio che non riesce a guarire bene perchè si forma la crosta ma lei se la toglie.

la pappagallina che viene deplumata è quella che ha stretto amicizia con tutti gli altri membri del gruppo infatti tutti vogliono stare vicino a lei.l'altra è piuttosto territoriale e detta legge a tutti insomma la dominante.nonostante questo convivono pacificamente anche se quest'ultima non accetta coccole dagli altri solo dalla sorella.ogni tanto accetta rigurgiti dal maschio più piccolo.

escludo problemi di acari.sto molto attenta all'igiene sono anche fin troppo fissata con le pulizie in generale.l'esame delle feci andava bene qualche mese fa.

non capisco perchè la pappagallina deplumata cerchi comunque le coccole dalla sorella sapendo che dopo un pò qualche calamo lo tira e lei fa un piccolo grido ma poi china di nuovo la testa per chiedere coccole.non dovrebbe ribellarsi?

io ho pensato di metterla con il maschio più grande che è innamorato di lei e vicini con le gabbie infatti oggi va meglio.non si chiamano.
nelle libere uscite si coccolano poco e liberandoli tutti insieme riesco a tenerli sotto controllo molto bene.

i giochi e i diversivi sono sempre nuovi.i giochi li cambio a rotazione ogni settimana e li dispongo in modo diverso quindi credo di non sbagliare in questo anzi ci sto molto dietro.

il collo è piuttosto deplumato ma non ho mai visto la sorella togliere le piume in quel punto per questo ho attribuito il comportamento a lei anche se sinceramente non l'ho mai vista strappare le piume ma solo insistere con la pulizia.la pelle non presenta irritazioni nè ferite.

il comportamento è più apatico.è più assonnata sta spesso nello stesso posto anche quando è fuori dalla gabbia.prima era sempre indaffarata con la sorella a cacciarsi dappertutto...

ripeto tutto questo a pochi giorni successivi la visita dove è stata presa dolcemente dal veterinario.non è stata maltrattata.ero presente anchio.

non ho mai messo i nidi dato che non vorrei farli riprodurre per diverse ragione.il comportamento sessuale del maschio di 5 anni non è cambiato.il rituale è rivolto ai suoi giochi nonostante la presenza delle femmine.

non è nemmeno morbosa verso di me.sono pappagallini allevati a mano ma equilibrati caratterialmente e con svezzamento prolungato.

credo che dividendola anche visivamente dagli altri vada in depressione ancor di più.cosa ne pensi se procedo come ti ho descritto?gabbie vicine grandi lei con il maschio più grande e libere uscite tutti insieme sotto stetta vigilanza.

a proposito...gli acari si vedono ad occhio nudo?come si presenantano?

grazie mille per avermi dedicato una risposta così esauriente.per me avere consigli in questo momento è importante dato che questa situazione mi fa sentire impotente.non poterla aiutare e avere tanta incertezza per non saper bene come migliorare la situazione mi fa sentire frustrata.è da mesi che mi sento depressa anchio....





Pablo(80)
00mercoledì 11 aprile 2012 21:16
Mi sembra che tu stia procedendo più che bene, il fatto che l'alimentazione e l'ambiente sia come dici è già una buona base di partenza per escludere alcune cause.

Gli acari non si vedono ad occhio nudo e sono davvero pestiferi perchè generalmente tendono ad uscire di notte e a rintanarsi di giorno in qualsiasi fessura. Prediligono posatoi in plastica quelli cavi internamente, corde e panni di stoffa porosa ed è davvero difficile debellarli.

Sono soggetti ad infestazione da acari comunque i soggetti più debilitati e apatici quindi non mi stupirei se ci fossero. La presenza di acari non è da attribuirsi necessariamante ad una mancanza di igiene in quanto sono praticamente ovunque.

Il Sig. Daniele Zoli è un rinomato allevatore di Inseparabili e proprio di recente ha scritto un piccolo documento sulla pica.

digilander.libero.it/dizeta/aga.htm

E' chiaro comunque che il colluttorio non và spruzzato sugli occhi.

Comunque in ogni caso magari un altro controllino dal veterinario non sarebbe male, se come dici l'uropigio non guarisce perchè continua a beccarlo sarà forse il caso di mettergli un collare elisabettiano, ma questo lo può stabilire solo in veterinario.

Dopo la cura antibiotica ti è stata prescritta una piccola cura ricostuente o dei fermenti lattici per ripristinare la flora batterica? Perchè gli antibiotici creano non pochi problemi al delicato equilibrio intestinale dei nostri amici e generalmente a queste cure segue o un multivitaminico o dei fermenti.

Non è normale comunque che sia apatica in questo modo può essere subentrato qualche altro problema oppure l'uropigite è ancora attiva e và ripetuta la cura.

Quindi hai fatto bene secondo me a dividerla dalla sorella, per il momento tienile separate così eviti che si aggravi la deplumazione, si alle uscite sotto stretto controllo e d'obbligo visita dal vet.
In bocca al lupo fammi sapere come và.
phoebe74
00giovedì 12 aprile 2012 11:28
grazie ancora,sei davvero gentilissima a spiegarmi tutto dettagliatamente.

ho salvato il sito dell'allevatore che oltretutto alleva i nigrigenis come i miei.ho letto l'argomento molto interessanti e lo contatterò telefonicamente.

siccome le gabbie le pulisco due volte al giorno cambiando il fondo tutti i giorni e disinfettando minuziosamente una volta a settimana pensavo di non avere problemi di acari.anchio ho sentito che parecchi allevatori mettono una goccia sul collo agli inseparabili di frontline cani piccola taglia ma ne ho sentiti altri che hanno fatto morire i pappagalli proprio con il frontline per questo non ho mai usato antiparassitari come prevenzione.

la cura alla pappagallina è iniziata con un semplice prodotto all'aloe della herrison's che mi ha venduto il vet. e non reggeva l'antibiotico orale l'augmentin che ho sospeso.
cura fallita ritorno e prescrive collirio tobral con scarsi risultati e mi consiglia biopsia.vista la situazione sono convinta che facendola avrei peggiorato le cose,si sarebbe strappata i punti o debilita del tutto.
ho provato la mia terapia con aureomicina e connettivina con risultati ottimi ma finendo la cura ripartiva da capo.
la ghiandola non è gonfia secondo me si è fissata con le piume che cercano di crescere e magari le danno fastidio e con la rimozione della piccola crosta.un collare la deprimerebbe di più.
l'ultima volta recente che ho sentito il vet mi ha detto di fare docce quotidiane con aloe puro succo da bere diluito al 50% con acqua.
niente vitamine nè fermenti.

è da due giorni che sta con il maschio grande e le sorelle non si cercano più di tanto.il maschio è molto calmo,dolce e la coccola spesso senza strappare le penne.

sai dirmi più o meno i tempi della ricrescita di piume considerando che quasi la metà della testa è calva?

grazie di tutto ti farò sapere!
Pablo(80)
00giovedì 12 aprile 2012 14:10
Le piumette in un soggetto sano dovrebbero riscrescere in qualche settimana ma di preciso non saprei dirti.

Le terapie fai da te in questi casi sono assolutamente sconsigliate a meno che non si tratti di qualche piccola ferita da morso o altro.

Alcune patologie vanno affrontate tempestivamente perchè con l'andar del tempo tendono a cronicizzarsi, quindi era il caso forse di provare con un altro tipo di terapia.

Se il problema và avanti da 7 mesi è tanto per un essere così sensibile ed è per questo che probabbilmente è così debilitata.

Per quanto riguarda la terapia, se questa prevede anche l'utilizzo del collare elisabettiano per il bene dei nostri amici a volte bisogna anche forzarli proprio per non prolungare troppo a lungo terapie dolci ma inefficaci. Alcune volte serve anche una soluzione energica. I pappagalli dimenticano in fretta (prova a chiedere a Franz)

Per il discorso acari io uso frontlinecombo gatti, non ho mai avuto problemi, per la somministrazione dovresti comunque farti aiutare da qualcuno perchè il pappo và tenuto fermo, vanno allargate le piumette dietro la nuca e va messa una goccina a contatto con la pelle.

Sul discorso acari la mia è solo una ipotesi. Potrebbe comunque essere anche un discorso di uropigio.

L'uropigio è una ghiandola che secerne grasso, mantiene la pelle e il piumaggio in condizioni ottimali. Crea un film protettivo sulle penne impermeabilizzandole. Se tale organo non funziona bene potrebbe rendere la pelle più secca e crare difficoltà nella crescita delle piume e delle penne. Magari il prurito che sente è dovuto proprio a questo problema.
phoebe74
00giovedì 12 aprile 2012 16:58
ho visto in effetti che mi sono spiegata male.intendevo "fai da me" perchè un allevatore che aveva avuto un problema simile aveva risolto con aureomicina e connettivina così ho parlato con il mio vet di fiducia ma non specializzato aviare e mi ha detto che si poteva provare.in effetti era guarita quasi del tutto poi tocca la crosticina e si ricomincia da capo.per il collare non me l'aveva consigliato il vet aviare.anche lui credo che non sappia più cosa fare e mi ha consigliato dopo il tobral la biopsia secondo me troppo invasiva dato il trauma che aveva già subito.

la ghiandola credo che faccia la sua funzione perchè il piumaggio nelle altre zone è bello.penso che funzioni molto bene la doccia all'aloe che sto facendo da circa tre settimane.la pelle è idratata.

potrei provare il fronline come prevenzione da mettere a tutti.
ogni quanto va ripetuto il trattamento?
da che mese a che mese?
ho anche due senegal.lo metto anche a loro?visto che sono più grandi devo aumentare le gocce?
ho letto da qualche parte che per non buttare la pippetta si può chiudere con uno stuzzicadenti e si può utilizzare per il periodo successivo.non è pericoloso?
tu come fai?
scusa l'infinità di domande...so che mi puoi capire...
Pablo(80)
00giovedì 12 aprile 2012 21:00
Sinceramente non ho capito molto a quale veterinario ti sei rivolta. In questi casi l'errore più grande è non rivolgerti ad un veterinario aviario, assolutamente indispensabile. Non per sminuire la categoria dei veterinari che ritengono medici eccezzionali, ma quelli generici ben poco sanno su come deve essere curato un pappagallo che presenta una fisiologia totalmente diversa da altri pet e come tale deve essere curato.

Il trattamento io lo faccio un paio di volte durante i mesi più caldi, tieni conto che le mie voliere sono praticamente all'esterno, visto che sono animali che non hanno contatti con altri soggetti tipo cani e gatti e difficile che con le comuni norme igieniche ci siano nuovi facili contagi.

Non sò dirti se per i senegal servono più gocce di solito vanno in base alla stazza, quindi presumo di si (ma sinceramente non me la sento dirti quante) magari chiedi al dott. Peccati.
La pipetta anch'io la tappo con uno stuzzicadente, dopo l'apetura tienila al buio e in un luogo protetto, ti raccomando di tenerla in verticale e non far sì che lo stuzzicadente tocchi la soluzione nella pipetta sennò la porosità del legno la fà evaporare.
phoebe74
00venerdì 13 aprile 2012 11:05
il mio vet di fiducia mi ha dato il nominativo di uno dei migliori vet aviari del nord italia al quale mi sono rivolta subito.la cura che ha portato migliori benefici invece ne ho parlato con il mio vet di fiducia che non è aviario ma conosce un pò i pappagalli.fin dove può mi aiuta lui sennò mi dirotta dallo specialista.mi fido molto del mio vet di fiducia che conosco da 20 anni e che è uno dei pochi che non pensa al guadagno ma al benessere degli animali.spesso mi accorgo e ho la sensazione che altri dottori pensano al portafogli e ne approfittano quando vedono che il cliente è disposto a spendere per il suo animale.
questo è un mio parere personale per esperienze che ho avuto.

ieri sera ho contattato l'allevatore del sito che mi hai segnalato.ho trovato una persona disponibilissima e gentile.non ha mai avuto casi di uropigite nonostante abbia molti soggetti ma mi ha spiegato molte cose interessanti.

grazie per la spiegazione del frontline.
ciao
Pablo(80)
00venerdì 13 aprile 2012 14:20
Bene, magari prova a contattare anche Miriam Bisiacchi forse ha avuto casi di uropigite, lei nel suo allevamento ne ha viste di cotte e di crude. Anche lei è una persona altrettanto gentile e disponibile.

www.yavanna.it/
phoebe74
00venerdì 13 aprile 2012 20:27
perfetto!!!grazie mille!!!
se dovessi scoprire qualcosa di nuovo ti faccio sapere.
gentilissima
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