Nel vocabolario italiano la Pica o allotriofagia può colpire varie specie di animali ma soprattutto i bovini e gli uccelli.
Negli uccelli questa "patologia" intesa come Allotriofagia comprende sia l'Autodeplumazione (lesioni verso se stessi) che la Pica (termine comunemente usato dagli allevatori per identificare un comportamento lesionistico non verso se stessi ma verso altri soggetti, compagno/a o figli.
Per chi in parole povere non conoscesse la pica questa è una breve descrizione:
LA PICA
La pica chiamata anche "cannibalismo" è una malattia che spinge i soggetti a beccarsi a sangue da soli sino ad automutilarsi oppure a beccare gli altri. Nel periodo della riproduzione i nidiacei possono venire beccati ,mutilati e addirittura uccisi dai genitori affetti da questa patologia.
La PICA può essere dovuta
- a carenze dietetiche.
- a fatti tossici legati a infestazione parassitarie.
- Stress ambientale (ambiente o ricovero inadeguato)e/o sessuale (frustrazione). Molte volte capita che uno dei soggetti adulti tenda a picare i piccoli nel nido per la necessità di allontanarli ed affrontare una nuova deposizione.
- solitudine.
- imitazione. in quest'ultimo caso il beccaggio si limita solo al piumaggio.
Se si tratta di vizio,la pica si guarisce distogliendo l'attenzione dei volatili con arricchimenti ambientali, giochi o materiale da sminuzzare con l'isolamento più o meno prolungato e con un'alimentazione bilanciata. In alcuni casi è stato trovato giovamento nell'utilizzare sale marino grosso,quello usato in cucina, disciolto in acqua nella misura di grammi 15 per litro.
Se i pulli oltre a essere picati alle piume vengono feriti bisogna provvedere immediatamente all'allontanamento temporaneo del soggetto che pica (padre o madre) ricoverandolo in una gabbia a fianco a quella dei pulli. Se i soggetti che picano sono entrambi i genitori i pulli dovranno essere messi a balia (nel nido di un altra coppia che abbia già pulli della medesima età) oppure allevarli allo stecco perché in caso contrario vanno incontro a morte certa.
I soggetti invece che hanno dato prova di cannibalismo vanno esclusi dalla riproduzione, in quanto si ritiene che tale "vizio" verrà ripetuto in tutte le deposizioni.
Purtroppo, la recente "scoperta" dei pappagalli come pet implica alcuni errori di gestione in fase di riproduzione in quanto si tende a riprodurre i soggetti principalmente per attitudini estetiche a scapito di quelle caratteriali e a riprodurre soggetti si perfetti e coloratissimi, ma anche con tare comportamentali.
Questo non si è osservato con altri pet come i cani, che sono stati inizialmente selezionati ed allevati quelli che avevano un'indole più mansueta.(Crosta insegna!)
Personalissima riflessione!
Non sono documentati casi di pica in natura...Quindi ci si rifà alle cause sopra citate.
Pica = errore umano
Ritengo inoltre,che negli allevamenti "seri" quindi a scopo commerciale e di selezione per quanto riguarda l'alimentazione si sia arrivati ad un ottimo punto (alimentazione bilanciata con estrusi, pellettati o misto di semi, alimenti freschi, integrazioni varie. Ritengo però che non sia stato fatto e non si faccia altrettanto per l'alloggio e l'arricchimento ambientale.
Personale conclusione e come tale và presa
Casi di pica escluse le cause fisiche(es.parassiti)e le sopra citate cause per dieta non adeguatamente bilanciata, sono da imputare proprio ad una mancanza totale o parziale di ambienti adeguati.
Negli allevamenti le gabbie sono da 60 cm, da 90 da 120 cm, i nostri amici piumati sono costretti a procreare ed a vivere 24 ore su 24 con un nido (pieno), 2 posatoi, 1 beverino e un paio di mangiatoie...davvero un bel vivere!
Mi ritengo pienamente responsabile di quanto scritto sopra, mi scuso se ho scritto cose non esatte nella prima parte, se qualcuno vorrà correggermi ne sarò lieta, come lo sarò se qualcun'altro vorrà aggiungere commenti o ulteriore materiale.
Grazie Chiara