00 13/05/2008 23:16
seguono le nozioni base per capire come comportarsi quando ci si imbatte in nidiacei e rondoni fuori dai nidi e che non sanno ancora spiccare il volo [SM=g27823]
ps: passata l'emergenza, una volta date le prime cure, è sempre consigliabile rivolgersi alla lipu o ai centri di recupero [SM=x113197]

Come capire quando l'animale trovato è in difficoltà:
-In generale pelo o penne sporchi, opachi e sciupati sono il sintomo più appariscente, insieme spesso a un grave stato di dimagrimento;
-La posizione innaturale delle ali (che ne evidenzia una possibile frattura), delle zampe, della testa;
-L'incapacità di sostenersi sulle zampe o di spiccare il volo;
-La presenza di ferite, penne o pelo incrostati di sangue e altri essudati in prossimità della lacerazione;
Uccelli troppo piccoli per poter volare ed essere autonomi.

Come dobbiamo comportarci?
- Innanzi tutto dobbiamo essere consapevoli che il benessere di un animale selvatico non è una gabbia o la nostra casa ma la libertà nel proprio habitat;
- tutti gli uccelli selvatici (eccettuato il colombo di città) sono specie protette e appartengono al patrimonio dello Stato;

gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori (ad es. Merli, Civette, Allocchi e molte altre specie). Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario. Allevandoli si corre inoltre il rischio di "imprintarli" sull'uomo, facendone animali con una identità specifica deviata irreversibilmente e non più in grado di affrontare una normale vita libera.

Pronto soccorso per i pulcini e giovani:
In primavera spesso capita di trovare pulcini caduti dal nido o bisognosi di aiuto. Nel 90% dei casi non sono affatto caduti dal nido e non hanno bisogno di aiuto. Infatti i piccoli di molti uccelli, quali i passeriformi, escono dal nido anche prima di essere perfettamente in grado di volare come gli adulti. Sono pertanto goffi e impacciati e fanno tenerezza; in realtà quasi sempre non sono caduti dal nido ma semplicemente sono involati e non sono ancora in grado di cavarsela da soli. Infatti vengono accuditi dai genitori, che sicuramente sono nei pressi ed attendono che vi allontaniate per tornare da loro per accudirli. In questo caso non bisogna assolutamente portarli via, perché difficilmente ci si può sostituire ai genitori nel difficile compito di allevarli e farli crescere correttamente. Al massimo è possibile toglierli da pericoli immediati, quali vicinanza di strade, predatori o altro, ponendoli in un luogo appartato e riparato ma non lontano; in questo modo i genitori, quando vi allontanerete, potranno tornare ad accudirli. Non è vera la diceria secondo cui non bisogna toccare gli uccellini perché altrimenti i genitori, sentendo il nostro odore potrebbero abbandonarli: questo può valere per i mammiferi, ma non per gli uccelli, in cui l'olfatto non è particolarmente sviluppato.
Allontanatevi presto, per evitare che i genitori abbandonino i piccoli, non potendo tornare a causa del pericolo che la nostra presenza costituisce: quasi sempre l'istinto di sopravvivenza è più forte dello stimolo alle cure parentali.

Se però il pulcino è molto piccolo, non ha penne sviluppate o mostra ferite ha bisogno di aiuto e allora dobbiamo intervenire. Spesso un pulcino ritrovato dopo ore dalla caduta è disidratato e infreddolito. È necessario riscaldarlo e reidratarlo. Se si tratta di un pulcino nidicolo di passeriforme e non ha penne, deve stare a temperatura di 30-32C mentre dopo circa una settimana di vita, quando ha già le penne sviluppate, necessita di 21-27C. Altre specie coperte di piumino o nidifughe sono meno sensibili alla temperatura ed è sufficiente utilizzare un sistema di riscaldamento con lampada in una "scatola a due camere".
Per reidratarlo non bisogna mai dargli latte, indigesto. Piuttosto che acqua tiepida sarebbe ottimale somministrare delicatamente, con una siringa senza ago o un contagocce, circa 0.5 ml di soluzione isotonica facendo attenzione a non spruzzarla troppo violentemente, facendola così penetrare nelle vie respiratorie. In questo caso è molto alto il rischio di soffocamento. Nel caso i pulcini già impiumati siano bagnati e infreddoliti, li si può asciugare e riscaldare ponendoli vicino ad una stufa, o esponendoli a una lampada, meglio se a raggi infrarossi.


Soluzione isotonica per uccelli denutriti e disidratati:
Acqua calda: 1 litro
Zucchero: 1 cucchiaio da minestra
Sale fino: 1 cucchiaino da tè colmo
Reidratare giornalmente l'animale con una quantità di soluzione tra il 4% e il 10% del peso corporeo ripartita in almeno 3 somministrazioni


Menu per granivori denutriti :

Farina gialla: 2 cucchiai
Pastone all'uovo per canarini: 1 cucchiaio
Farina bianca: 1 cucchiaino
Omogeneizzato di carne: 1 cucchiaino
Omogeneizzato di verdura: 1 cucchiaino
Acqua calda: quanto basta per rendere fluido
Già dal primo giorno lasciare cibo ed acqua a disposizione


Menu per insettivori e carnivori denutriti:
Omogeneizzato di carne
Acqua calda quanto basta per rendere fluido
Già dal primo giorno lasciare cibo ed acqua a disposizione


Ho trovato un rondone:

Spesso confuso con rondini, è interamente nero, più grande, incapace di sostenersi sulle zampe e incapace di spiccare il volo da terra

Simili alla rondine ma neppur lontanamente parenti (la rondine infatti è un passeriforme), a volte persone inesperti li scambiano addirittura per rapaci.
Sono abilissimi volatori ma se cadono a terra hanno grossi problemi, in quanto le zampe cortissime e la ali lunghe gli impediscono di decollare dal suolo. Se si tratta di esemplari adulti sani è sufficiente portarli in un luogo elevato (un balcone al 3°-4° piano) e lasciare che "si butti", oppure provare a lanciarlo dal suolo, in luoghi aperti senza ostacoli nelle vicinanze.
Questa tecnica funziona, ma se si tratta di individui immaturi caduti prematuramente dal nido bisogna aspettare che crescano: un buon indizio per capire se si tratta di individui adulti è l'osservazione della lunghezza delle ali chiuse rispetto al corpo. Se le ali superano in lunghezza la punta della coda di 2-3 centimetri, si tratta di un individuo in grado di volare autonomamente.
Spesso si ritrovano individui infreddoliti e provati dalla migrazione. Tenendoli al riparo per qualche ora solitamente si riprendono e possono essere liberati.

Ecco alcune istruzioni per aiutare i piccoli rondoni affamati caduti dal nido.

Sistemazione del piccolo di Rondone:
Porre il rondone in una scatola per scarpe di dimensioni sufficienti affinché i piccoli non si rovinino le lunghe ali , rivestendo il fondo con carta da sostituire periodicamente. Tenere al caldo (25°-30°C).

Alimentazione:
Il Rondone è insettivoro, e si nutre di “plancton” aereo, cioè insetti raccolti volando con il becco spalancato. Se alla vista del cibo i Rondoni aprono spontaneamente il becco, è sufficiente introdurre il cibo il più vicino possibile alla gola; se questo non dovesse accadere occorre forzare delicatamente l’apertura del becco, magari con l’aiuto di una seconda persona che introduce il cibo in gola. Dopo le prime volte, utilizzando pollice e medio per aprire la bocca e l'indice per infilargli il cibo, l'operazione diventerà facile anche per una sola persona.
Alimenti da fornire per ogni pasto (almeno 3-4 pasti al giorno): 12 tarme (della farina o del miele), reperibili in negozi per la pesca oppure 7-8 palline di carne ottenute mescolando un po' di carne tritata con pastone per insettivori (si acquista in negozi per animali domestici) precedentemente ammorbidito con acqua. Sarà anche necessario somministrare durante il pasto qualche goccia d’acqua con un contagocce. Nel caso in cui l'uccello tenda a non voler ingoiare il cibo, si dovrà tenere la bocca chiusa e fargli colare alcune gocce di acqua così da costringerlo a deglutire. Questa "mancata collaborazione" da parte dell'uccello è dovuta spesso alla paura che gli incutiamo e pertanto tenderà a diminuire nel corso dei giorni successivi.
E' importante inoltre verificare giorno per giorno se l'animale dimagrisce perché ciò è evidente sintomo di non sufficiente nutrizione, per fare ciò una leggera palpazione del petto dell'uccello permette di verificare lo stato dei muscoli pettorali che in condizioni ottimali sono compatti e gonfi, mentre in stato di denutrizione avanzata si assottigliano, sono più flaccidi e lasciano sentire le ossa dello sterno con una forte sporgenza della carena.

Liberazione:
I piccoli Rondoni dovranno essere messi in libertà solo quando il piumaggio sarà completo e le ali chiuse supereranno la coda almeno di un paio di centimetri ed una spiccata propensione alla fuga. Allora si deve andare in un prato abbastanza ampio nella mattina ed incitarli al volo lanciandoli in alto. Può risultare necessario eseguire più tentativi, ed a volte occorrono alcuni giorni di “allenamento”.



Indirizzi e numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di ritrovamento di animali selvatici feriti o in difficoltà

LIPU Sede Nazionale
Via Trento, 49 - 43100 Parma
Tel. +39.0521.273043
Fax +39.0521273419
E-mail: info@lipu.it

Centri Recupero Fauna Selvatica LIPU in Italia:

Asti: Centro Recupero - Tel. 347.2425611
Bologna: Centro Recupero - Tel. 051.432020, 339-8587357
Enna: Centro Recupero - Tel. 339.2015593, 0935.511249
Ferrara: Centro Recupero - Tel. 0532.772077
Firenze - Mugello Vicchio: Centro Recupero Tel. 055.8448697, 347.8781971
Livorno: Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici (CRUMA) Tel. 0586.400226
Milano - La Fagiana: Centro Recupero Tel. 338.3148603
Campobasso - Casacalenda: Centro Recupero Tel. 347.98.02.245, 0874.842090
Palermo - Ficuzza: Centro Recupero - Tel. 091.8460107
Reggio Emilia: Centro Recupero - Tel. 338.2206406
Roma: Centro Recupero Tel. 06.3201912
Trento: Centro Recupero - Tel. 0461.260913, 340.2491886, 340.2424237
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altre info su:
www.lipu.it
www.lipucapitanata.it/sos.htm#pulcini
www.comune.pisa.it/wwfpisa/sos_nidiacei.htm



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