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Curiosità: qual'è il modo migliore?

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2008 18:39
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11/02/2008 09:28

Ciao a tutti e buon inizio di settimana [SM=x113267]

Una curiosità che mi è balzata in mente, mi piacerebbe sentire i pareri di molti di voi [SM=g27822]

Secondo voi, quale potrebbe essere il modo migliore di educare un pappagallo allevato a mano che è stato poco seguito e che fa di testa sua (magari anche dopo tanti anni che è in casa del padrone, e che a differenza di un allevato a mano seguito da sempre è bravo e obbidisce)?

Baci baci e grazie per le risposte riguardo questa curiosità [SM=x113212]
______________________






11/02/2008 09:39

Re:
manutella86, 11/02/2008 9.28:

Ciao a tutti e buon inizio di settimana [SM=x113267]

Una curiosità che mi è balzata in mente, mi piacerebbe sentire i pareri di molti di voi [SM=g27822]

Secondo voi, quale potrebbe essere il modo migliore di educare un pappagallo allevato a mano che è stato poco seguito e che fa di testa sua (magari anche dopo tanti anni che è in casa del padrone, e che a differenza di un allevato a mano seguito da sempre è bravo e obbidisce)?

Baci baci e grazie per le risposte riguardo questa curiosità [SM=x113212]




Se ti riferisci ai cenerni sarebbe meglio partire dall'eduzacione del......proprietario..... [SM=x113187]



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11/02/2008 09:40

Re: Re:
acanthurus, 11/02/2008 9.39:




Se ti riferisci ai cenerni sarebbe meglio partire dall'eduzacione del......proprietario..... [SM=x113187]







No, non riguarda i cenerini. Nessun riferimento personale [SM=x113269]

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Post: 5.850
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11/02/2008 10:00

Manu, Acanturus scherzava sui tuoi cenerini, ma ha ragione. Non puoi educare un pappaallo a comportarsi come dici tu, puoi solo educarlo a fidarsi e a sentirsi a suo agio con il proprietario e questo lo ottieni modificando il comportamento del proprietario. I pappi fanno comunque sempre quello che vogliono o meglio che gli dice l'istinto e la testa, l'unico modo per fargli fare cio che vogliamo, sempre nel rispetto della loro natura, è dargli dei motivi validi, fai conto che il pappo pensi "io che ci guadagno?" dobbiamo sempre fare in modo che ci guadagni, benessere, piuttosto che divertimento, cibo ecc.. ma prima di tutto deve imparare a fidarsi perchè è solo in condizioni di serenità che possiamo interagire nella maniera più armoniosa possibile, la loro educazione come la intendiamo è solo una illusione da mente umana
Dani
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11/02/2008 11:07

Si infatti vicardan ha ragione, i pappi sono molto indipendenti e testardi il mio rosei fa quello che vuole e se voglio fargli fare qualcosa(ad esempio scendere dalla mia spalla e finire di mangiare il mio orecchio:( ) lui becca.
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11/02/2008 11:07

Re:
[QUOTE:78282910=VICARDAN80,la loro educazione come la intendiamo è solo una illusione da mente umana




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11/02/2008 11:08

scusate, ho fatto casino, comunque QUOTO sicuramente Vicardan80.
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12/02/2008 16:26

Ciao,

la domanda che hai fatto è una giusta osservazione.
alcuni proprietari lamentano che i loro pappagalli nonostante siano stati allevati a mano presentano non pochi problemi comportamentali.

Questo significa solo una cosa: che da solo l'allevamento può non servire e non bastare, anche se molti coltivano l'illusione del "compro un pappo allevato a mano e...vai!"
Il pappo è un essere vivente e pensante, non una scheda del Pc bella programmata. Il pappo impara e assimila ogni giorno, sia dall'interazione con noi che dall'ambiente dove vive, anche quei comportamenti che poi noi cataloghiamo come "capricci" o "cocciutaggine".

Tipico il comportamento appreso delle beccate o delle grida, ma anche del non voler rientrare in gabbia o di volare in testa per beccare.
Siamo noi che senza accorgercercene insegnamo loro queste cose.

Tu usi la parola "educare" che in italiano richiama un'idea di autoprità, di potere, di coercizione e dominanza. Non è questa la via e anche una categoria linguistica da sola può aiutarci a metterci nel giusto ordine di idee per fare bene con i papapgalli. Invece che "educare" cominciamo a pensare di "insegnare lasciando la possibilità di scelta"

Se volgiamo insegnare così allora si può usare il Rinforzo Positivo, null'altro.

Non sono d'accordo invece su quello che ha scritto Vicard per lo stesso motivo che dicevo sopra: i pappi non sono programmi geneticamente impostati che rispondono ai loro istinti; non agiscono perché è l'istinto che li governa, ma perché i loro comportamenti hanno dei feedback, delle conseguenze di valore per loro (oppure non di valore) che provengono o da noi o dall'ambiente. I pappagalli valutano e pensano se conviene mantenre o no certi comportamenti, non agiscono sotto impulso istintivo.

Pochi, pochissimi sono i comportamenti istintivi (generalmente sono i riflessi, l'istinto di costruirsi un nido, di accoppiarsi, di cercare il calore, di farsi il bagno alla vista dell'acqua) mentre tutto il resto dei comportamenti appartiene alla sfera dell'apprendimento.
Cadono nella categoria di comportamenti istintivi tutti quei comportamenti che per manifestersi non hanno bisogno di alcuna esperienza precedente. Tutti gli altri sono comportamenti appresi.


Volare che apparentemente può essere scambiato per comportamento istintivo è in realtà un comportamento appreso, tanto è vero che moltissimi pappagalli pur avendo le ali non sono in grado di volare perché non gli è stato insegnato. Al mio conuro, per esempio, ho dovuto insegnare a volare perché non ne era capace.

Per rispondere sinteticamente alla tua domanda si possono insegnare a tutti i pappagalli (allevati a mano e non) alcuni comportamenti e correggerne altri con il Rinforzo Positivo.

ciao
[Modificato da Paola R. 12/02/2008 17:28]
Paola R.
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Sesso: Femminile
13/02/2008 16:54

Scusate se ho semplificato e forse ho fatto fare confusione. Fanno cio che gli dice la loro testa o l'istinto voleva dire che fanno l'una cosa e l'altra. Ci sono molti comportamenti appresi, ma se al mio pappagallo si propone un oggetto o un avvenimento nuovo non può ragionare per precedenti, forse parlo di istinto perchè con solo 1 anno e mezzo di vita ancora di cose nove ne accadono, la prima gita dal veterinario, il primo bagnetto, la scoperta del temporale e della neve.. dopo aver ragionato quel tanto che gli basta decidono se e come comportarsi di conseguenza..
Se poi bisogna parlare di istinti non bisogna cadere nelle cose ovvie, se il mio papagallo vola perchè glie l'ho insegnato io (forse buttandomi dall'armadio? ;) ) non gli ho insegnato io a volare sulle piante di casa e a cercarle sempre e comunque o a sgranocchiare i posatoi il trespolo e le porte e non ho messo una freccia lampeggiante sul posatio più alto della gabbia con scritto "per dormire".
Ma poi alla fine non conta, quello che intendevo è che la volontà del pappagallo decide per lui più di quanto possiamo fare noi, il rinforzo è solo uno strumento di cui ci serviamo e che non fa che confermarlo
ciao
Dani
[SM=x113293] Giada e Pimpi
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13/02/2008 18:39

Naturalmente quoto l'approccio del rinforzo positivo.
Personalmente attuerei un atteggiamento molto schematico e riconoscibile con facilità da parte dell'animale. Instaurerei una normale routine che infonda sicurezza e contemporaneamente permetta di riconoscere con precisione le risposte dell'uccello ai nostri stimoli. In seguito, poco alla volta (la fretta non aiuta mai), aggiungerei nuovi elementi e arricchirei le situazioni, confidando nell'instaurarsi di un rapporto empatico. Si tratta di capire cosa e quanto il nostro pappagalo vuole, o può, darci.
E.
Lee Loo. web
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